Lunedì, 29 Apr 2024
You are here: Home > Concerto > Copia di Stagione 2015-2016
Stagione 2017-2018


20 ottobre 2017 PDF Stampa E-mail

 

 

Teatro Remondini, ore 20.45

Venerdì 20 ottobre 2017

PIETRO DE MARIA, pianoforte 

 

FRYDERYK CHOPIN (1810-1849)

3 Mazurche

ROBERT SCHUMANN (1810-1856)

Carnaval op. 9

GYÖRGY LIGETI (1923-2006)

3 Studi

FERENC LISZT (1811-1886)

Vals -Caprice n. 6 in la minore 

Sonetto 104 del Petrarca - La Campanella,  

 

 

PIETRO DE MARIA. Dopo aver vinto il Premio della Critica al Concorso Čaikovsky di Mosca nel 1990, Pietro De Maria ha ricevuto il Primo Premio al Concorso Internazionale Dino Ciani - Teatro alla Scala di Milano (1990) e al Géza Anda di Zurigo (1994). Nel 1997 gli è stato assegnato il Premio Mendelssohn ad Amburgo.

La sua intensa attività concertistica lo vede solista con prestigiose orchestre e con direttori quali Roberto Abbado, Gary Bertini, Myung-Whun Chung, Vladimir Fedoseyev, Daniele Gatti, Alan Gilbert, Eliahu Inbal, Marek Janowski, Ton Koopman, Michele Mariotti, Ingo Metzmacher, Gianandrea Noseda, Corrado Rovaris, Yutaka Sado, Sándor Végh, Jonathan Webb. Nato a Venezia nel 1967, De Maria ha iniziato lo studio del pianoforte con Giorgio Vianello e si è diplomato sotto la guida di Gino Gorini al Conservatorio della sua città, perfezionandosi successivamente con Maria Tipo al Conservatorio di Ginevra, dove ha conseguito nel 1988 il Premier Prix de Virtuosité con distinzione. Il suo repertorio spazia da Bach a Ligeti ed è il primo pianista italiano ad aver eseguito pubblicamente l’integrale delle opere di Chopin in sei concerti. Recentemente ha realizzato un progetto bachiano, eseguendo i due libri del Clavicembalo ben temperato e le Variazioni Goldberg. Ha registrato l’integrale delle opere di Chopin, il Clavicembalo ben temperato e le Variazioni Goldberg per DECCA, ricevendo importanti riconoscimenti dalla critica specializzata, tra cui Diapason, International Piano, MusicWeb-International e Pianiste. Pietro De Maria insegna al Mozarteum di Salisburgo, alla Scuola di Musica di Fiesole e all’Accademia di Musica di Pinerolo. 

www.pietrodemaria.com

 

 
Intervista al M°De Maria PDF Stampa E-mail
Venerdì 20 Ottobre 2017 00:00

 

 

Intervista al M°De Maria per gli Amici della Musica "Giorgio Vianello" di Bassano del Grappa

 

- Lei ha un legame di vecchia data con il M° Giorgio Vianello cui l’associazione degli Amici della Musica di Bassano è dedicata. Quale ricordo ha del Maestro?

I ricordi sono tanti e bellissimi, non solo nella veste di Maestro appassionato ed attento ma anche a livello umano. Ho trascorso a Bassano diverso tempo per la preparazione a concerti e concorsi, andavo a casa sua ed i ritmi di lezione erano intensi. L’ho conosciuto da vicino amava trascorrere del tempo con gli amici, conversare, apprezzava la buona tavola. Grazie a lui ho avuto la fortuna di arricchirmi attraverso la musica da camera, cosa che allora era vista con sospetto, teneva dei corsi assieme ad altri maestri come Vernikov e Bogino in Toscana d’estate. Io ho partecipato ai corsi in diverse formazioni cameristiche e ritengo che questo sia importante per poter essere un musicista completo, ho suonato e studiato anche assieme a Sebastiano e Gabriele Vianello.

 

-Lei ha registrato ed interpretato in concerto lì integrale della musica per pianoforte di Chopin. Quale pensa che sia l’aspetto più interessante di questo autore?

E’ difficile isolare un singolo aspetto, il privilegio di scandagliare la sua opera  dimostra che c’è molto di più di quello che è definito come ”poeta del pianoforte”per la presenza di una sapienza costruttiva sulla forma, sul contrappunto. Sicuramente Chopin è il più barocco tra i romantici, presentando diversi punti in comune con i compositori barocchi come l’uso dell’ornamentazione. Inoltre Chopin suonava il pianoforte  sfruttando  gli armonici di ogni nota e la disposizione  armonica delle voci permette alla voce principale di risaltare con forza e spessore inauditi. Anche la ricchezza del suono di Chopin è dimostrata dal fatto che sono presenti nella sua opera contrasti, drammaticità e forza epica, al contrario del clichè che lo dipinge come tisico e malaticcio. La musica di Chopin non è solo delicatezza, è gioia di vivere, ad esempio nelle Mazurche si può notare questo aspetto.

 

- Le Mazurche rappresentano una costante in tutta l’opera di Chopin, quali sono secondo il suo parere gli aspetti più particolari di queste composizioni?

Oltre alle Mazurche anche composizioni come le Polacche sono interessanti nella musica di Chopin.Ci sono anche altre danza polacche nascoste in queste composizioni: una è Oberec e l’altra è Kuyawiak, le differenze di spirito di queste danze producono anche degli andamenti diversi, questo è il motivo per il quale nei programmi presentati in concerto sono scelte Mazurche da Opere sparse con differenti sfumature. Le ultime Mazurche scritte da Chopin hanno dei passaggi dal cromatismo wagneriano, anche il contrappunto è molto utilizzato nelle Mazurche, l’armonia è molto sapiente e presenta talvolta anche intervalli come quello di quarta aumentata dovuti a stilemi di musica popolare che riescono ad unire il sacro al profano.

 

-Lei ha inciso importanti opere di Bach, quale spetto lo accomuna a Chopin?

Bach è stato un autore di cui ho sentito il bisogno dopo Chopin. Lo stesso Chopin aveva una conoscenza  molto approfondita del Clavicembalo ben temperato di Bach, lo dimostra anche il primo Studio dell’Op 10 che ha notevoli somiglianze con il primo preludio del primo libro del Clavicembalo ben temperato, anche lo studio sul contrappunto è stato approfondito da Chopin attraverso lo studio della musica di Bach che lui stesso suonava prima dei suoi concerti (è nota la paura di Chopin nel suonare in pubblico), anche sull’ornamentazione Bach è stato un esempio.

 

- Oltre a Chopin i programmi che presenta al pubblico propongono autori come Schumann e Liszt, quale composizione di questi autori sente essere più vicina alla sua indole musicale?

Non sento più vicina una composizione di un autore piuttosto che un’altra,cerco di dare un senso ai programmi che presento ed in cui mi sento a mio agio, sono opere diverse ma che mi piacciono tutte ugualmente. Schumann nel suo Carnaval scrive un brano intitolato Chopin, fu uno tra i primi ad apprezzarlo nelle Variazioni Op 2, eppure Chopin non fu altrettanto generoso nei suoi confronti, come la sua generazione non capiva la genialità dell’opera di Schumann. Ma anche Schumann rimase sconcertato dal Finale della Sonata di Chopin Op 35 e dalla Mazurca Op 30n 4 per l’utilizzo armonico delle quinte parallele, proibite dai canoni armonici classici e quindi considerate audaci. Il Liszt che propongo in questo programma agli Amici della Musica è  quello delle trascrizioni, dai Valzer di Schubert,e nel Sonetto innovativo rispetto alla prima versione per voce e pianoforte e la celebre “campanella” da Paganini.

 

- Lei di recente è stato in giuria al Concorso pianistico internazionale Busoni di Bolzano, quali sono le caratteristiche che ha notato nei giovani pianisti che si affacciano al concertismo?

Si dice che i giovani di oggi abbiano una tecnica agguerrita e siano freddi ma nei concorsi spesso si vede  oltre alla grande tecnica il non  rispetto del testo musicale, alcuni di loro sono pedanti e limitati nella forza espressiva e possono risultare freddi, altri si prendono molte libertà che andrebbero prese nella giusta misura. L’interpretazione deve essere fatta  sempre, a dimostrazione di ciò un Saggio di Kundera dal titolo “I testamenti traditi” analizza ad un certo punto la musica di Janacek, in realtà l’interpretazione è  un lavoro simile a quello dei traduttori, con una decodificazione che deve rendere fruibile il testo. E’ interessante come ad un certo punto del Saggio si parli della stessa parola ripetuta identica per tre volte e la domanda che ci si pone è perché non utilizzare dei sinonimi, probabilmente la ripetizione ossessiva ha essa stessa un suo significato ed un rilievo che le va assegnato. Allo stesso modo anche nella musica si deve partire dal testo, tutto ha una ragione, un crescendo, un piano e quindi va reso in funzione espressiva, ancora di più nella musica  che è espressione dei sentimenti umani. Il musicista è come l’attore, deve entrare nella parte e comunicare emozioni avendo rispetto per il testo. Al Busoni,come in tutti i concorsi, accade sempre che venga eliminato qualcuno pur avendo delle buone caratteristiche.

 

- Trova che in Italia chi decide di intraprendere la strada musicale sia penalizzato rispetto chi studia all’estero?

Si, in Italia si è più penalizzati. Io insegnando al Mozarteum di Salisburgo e tenendo Masterclass all’estero noto che in Italia non mancano i buoni Maestri ma le strutture a sostegno degli allievi. Tanti ragazzi che si sono diplomati a Fiesole hanno studiato poi all’estero, alcuni di loro volevano dedicarsi all’insegnamento. In Italia chi si specializza in didattica non è detto che trovi un lavoro inerente ai suoi studi, in Svizzera ad esempio questo è automatico. All’estero ci sono più possibilità di studiare nelle strutture mentre si frequentano i Conservatori, in Italia non sempre, così come non è sempre possibile suonare in orchestra o in formazioni cameristiche. Un mio allievo che aveva la passione della direzione d’orchestra si è recato a Londra a studiare musica da camera ed ha avuto la possibilità di suonare osservando i grandi direttori d’orchestra, con un concorso è diventato assistente di Pappano al Covent Garden, ora è a Berlino assieme a Baremboim ed è stato chiamato a dirigere I due Foscari alla Scala due ore prima della scena quando Michele Mariotti diede forfait. In Italia mancano queste strutture che diano possibilità ai giovani.

 

Vincenza Caserta


 

 

 
Incontri alla tastiera Palazzo Sturm PDF Stampa E-mail
Venerdì 17 Ottobre 2014 14:04

 

 

 

INCONTRI ALLA TASTIERA A PALAZZO STURM
(In collaborazione con il Museo Civico di Bassano)

 

domenica 16 novembre – ore 16.00
Marco Dalsass, violoncello
Gabriele Maria Vianello, pianoforte

LUDWIG van BEETHOVEN
(1770-1827)
Sonata op. 69 n. 3
   
ROBERT SCHUMANN
(1810-1856)
Fantasiestücke op. 73
  
CLAUDE  DEBUSSY
(1862-1918)
Sonata per cello e pianoforte  

MARCO DALSASS si forma con Enrico Egano, Antonio Janigro e Rocco Filippini e successivamente ottiene il diploma di Eccelleza con  Antonio Meneses all’Accademia Internazionale di Biella. Nel 1990 gli viene riconosciuto al Concorso Internazionale di Violoncello “Gaspàr Cassadò” di Firenze il premio per la miglior interpretazione di Ciaccona, Intermezzo e Adagio di Luigi Dallapiccola. Si è esibito in tutta Europa, Americhe, Giappone, Cina. “Marco Dalsass è un violoncellista di talento e suona non solo molto bene ma anche con grande gusto musicale…” – Antonio Meneses. “ E’ stato un grande piacere lavorare con  Marco Dalsass” -  Yuri Temirkanov.
GABRIELE MARIA VIANELLO si è diplomato in pianoforte con lode e menzione d’onore nel 1984 con Eugenio Bagnoli al Conservatorio “B.Marcello” di Venezia; successivamente si è perfezionato con Maria Tipo alla Scuola di Musica di Fiesole. E’ docente di Pianoforte principale al Conservatorio di Venezia, condivide brillanti successi in duo con il violinista Dejan Bogdanovic e svolge un’intensa attività cameristica con il Gruppo Strumentale Veneto” G.Malipiero” in Italia, Austria, Svizzera e Germania.

 

domenica 23 novembre – ore 16.00
SEBASTIANO MARIA VIANELLO, violino
GABRIELE MARIA VIANELLO, pianoforte

JOHANN S. BACH
(1685 – 1750)
Sonata IV BVW 1017

ANTONIO VIVALDI
(1678 – 1741)
Sonata in re maggiore F XIII N.6
  
LUDWIG VAN BEETHOVEN
(1770 – 1827)
Sonata op. 12 n. 1
          

SEBASTIANO MARIA VIANELLO: “Sono nato ad Ankara da genitori veneziani, pianisti ed docenti di Conservatorio, i quali un po’ contro le mie aspirazioni, mi imposero lo studio del pianoforte. Non mi sentivo assolutamente attratto da quello strumento sicché, staccato dal muro il violino che era appartenuto a mio nonno Giuseppe, in breve tempo riuscii a far cantare quella “strana scatola”. E riuscii anche a divertirmi, facendomi accompagnare da mio fratello Gabriele, pianista che ha seguito le orme di papà e mamma. Venni ben presto affidato alle esperte mani di Giovanni Guglielmo”... Sebastiano
GABRIELE MARIA VIANELLO: v. al concerto precedente 

 

 

domenica 30 novembre – ore 16.00
TRIO RICCATI
STEFANO PAGLIARI, violino; MARCO DALSASS, violoncello; GABRIELE MARIA VIANELLO, pianoforte

ROBERT SCHUMANN
(1810-1856)
Phantasiestücke
  
LUDWIG van BEETHOVEN
(1770-1827)
Trio in Do min. op.3 n.1
   
CLAUDE DEBUSSY
(1862-1918)
Trio in sol maggiore  

Il TRIO RICCATI nasce dalla collaborazione di tre musicisti veneti, che hanno voluto unire la loro esperienza musicale per interpretare opere scritte per una delle più interessanti  formazioni di musica da camera, il trio con pianoforte. Il loro repertorio va dal periodo classico fino al XX secolo, ma il loro intento è anche di valorizzare le musiche composte per questa formazione da molti autori italiani del Novecento.  Il nome del trio deriva dalla illustre famiglia di matematici e studiosi della musica vissuti nel 1700 proprio a Castelfranco, città in cui il trio stesso si è formato.

 

 

 
10 gennaio 2016 PDF Stampa E-mail

  

  

 

10 GENNAIO 2016
DUO DI VENEZIA

Gabriele Gastaldello viola, Giacomo Miglioranzi pianoforte
(Musiche di Johannes Brahms)

JOHANNES BRAHMS (1833-1897)
Due Lieder trascritti per viola e pianoforte: 
Wie Melodien zieht es mir op. 105 n. 1
Immer leiser wird mein Schlummer op. 105 n. 2

JOHANNES BRAHMS
Sonata in fa minore op. 120 n. 1: Allegro appassionato -Andante un poco
Adagio -Allegretto grazioso -Vivace

JOHANNES BRAHMS
Quattro lieder trascritti per viola e pianoforte:
Verzagen op. 72 n. 4
Feldeinsamkeit op. 86 n. 2
Meerfahrt op. 96 n. 4
Ich wandte mich und sahe op. 121 n. 2

JOHANNES BRAHMS
Sonata in mi bemolle maggiore op. 120 n. 2: Allegro amabile -Allegro
appassionato -Andante con moto

 

  

 

DUO DI VENEZIA. Di recente costituzione il duo è composto da musicisti veneziani, formatisi al Conservatorio Benedetto Marcello, figli di musicisti veneziani. Da qui il nome. Seguita nel proprio percorso dal Trio di Parma presso l'Accademia Internazionale di Duino, la formazione si è distinta in marzo 2015 al Concorso Rospigliosi di Lamporecchio (PT) vincendo un primo premio nella categoria duo. L’esordio nel panorama concertistico è avvenuto nel maggio del 2015.

GABRIELE GASTALDELLO intraprende lo studio del violino in giovane età sotto la guida del padre, concludendo quindi gli studi presso il Conservatorio di Musica Bendetto Marcello di Venezia, sia in violino che in viola. Si perfeziona successivamente in viola col M° Antonello Farulli e M° Hatto Beyerle presso la Scuola di Musica di Fiesole. Sucessivamente col M° Danilo Rossi (prima viola della Teatro alla Scala) e il M° Ilario Gastaldello (ex prima viola del Gran Teatro la Fenice). Nel 2011 frequenta le masterclass sia in musica da camera che in viola presso l’ISA, Internationale Sommerakademie PragWienBudapest. Inizia sin da studente a collaborare con orchestre ricoprendo ruoli da prime parti. Risultato finalista in diversi concorsi e audizioni presso Orchestre Sinfoniche ed Enti Lirico-Sinfonico, ha collaborato con varie orchestre: la Camerata Marciana, l’Orchestra Sinfonica del Friuli Venezia Giulia; Orchestra Filarmonica Teatro la Fenice e altre presigiose formazioni.

GIACOMO MIGLIORANZI, veneziano, ha iniziato lo studio del pianoforte presso il Conservatorio B. Marcello dove si è diplomato nel 1999 sotto la guida di Giorgio Vianello con il massimo dei voti, lode e menzione d’onore, ottenendo la borsa di studio indetta dalla Banca di Asolo e Montebelluna come miglior diplomato dell’anno. Ha studiato composizione con Corrado Pasquotti (con il quale ha seguito negli anni 1997-1998 i corsi estivi organizzati da Belluno Musica), direzione d’orchestra con Alessandro Tortato e Marco Zuccarini; ha proseguito la sua formazione pianistica seguendo le lezioni di Ramzi Yassa all’Ecole Normale de Paris e di Eugenio Bagnoli alla Fondazione Giorgio Cini di Venezia. Vincitore di concorsi (primo premio al Concorso Internazionale Stefano Marizza di Trieste, secondo premio al Concorso Internazionale A. Rubinstein di Acqui Terme), ha svolto attività concertistica come solista e in formazioni cameristiche esibendosi  in Italia e all’estero (Trieste, Pordenone, Gorizia, ecc.) ottenendo ottimi consensi di critica e alcuni servizi radiofonici e televisivi (RAI, Radio e TV Capodistria, , TV Nazionale Croata, Telearena). E’ stato invitato a partecipare alla Maratona Bach organizzata dalla Kulturni Dom di Nova Gorica, nel maggio 2000. Varie le registrazioni, tra cui un CD promosso dalle Assicurazioni Generali dedicato interamente a musiche di Schumann. Ha suonato come solista con diverse importanti orchestre. Si è laureato in musicologia e beni musicali con il massimo dei voti e la lode, presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia.

 

 

 

 

 

 

 

 
17 dicembre 2015 PDF Stampa E-mail

  

  

 

17 dicembre 2015  –  Teatro Remondini, ore 21.00

DUO AMARMEND-NOMINGUA

 

AMARMEND DAVAAKHUU violoncello;

NOMINGUA BADRAKH pianoforte

 

LUDWIG van BEETHOVEN (1770-1827)
Sonata no.1 op. 5 in Fa magg. per Violoncello e Pianoforte (1796)
Adagio sostenuto – Allegro - Rondo. Allegro vivace

 

SERGEJ PROKOF’EV (1891-1953)
Sonata per violoncello e pianoforte in do maggiore Op.119 (1949)
Andante grave, Moderato, Allegro ma non troppo

 

ROBERT SCHUMANN (1810-1856)
Fantasiestücke Op.73 (1849)
Zart und mit Ausdruck, Lebhaft, Leicht, Rasch und mit Feuer

 

 

 

Il DUO AMARMEND-NOMINGUA inizia l'attività concertistica nel 2009 e si esibisce a numerosi concerti in varie città d'Italia e all'estero. Hanno vinto Primo premio assoluto e premio "Paolo Spincich" al Secondo Concorso Internazionale di Musica a Trieste, Menzione d'onore al XX Concorso Società Umanitaria di Milano. Nel 2015 il Duo è stato premiato al XI Concorso Premio delle Arti intitolato "Claudio Abbado". Vincono la borsa di studio per il Collegio del Mondo Unito dell'Adriatico a Duino (Trieste) conseguendo  il IB diploma nell'anno 2006, 2007. All'interno della scuola studiano con I maestri del Trio di Trieste e Trio di Parma. Entrambi risultano vincitori ai concorsi nazionali ed internazionali in Mongolia, Italia, Russia, Francia e Spagna.

MARMEND DAVAAKHUU. Nato il 19.08.1987. Nel 1995 inizia lo studio del violoncello presso Il Collegio di Musica sotto la guida di Kh. Dariimaa e di B. Ariuntuya a Ulaanbaatar in Mongolia, conseguendo il diploma nel 2005. Nello stesso anno vince una borsa di studio per il Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico Duino (Trieste) conseguendo il Bacellierato Internazionale. Durante la permanenza Duinese ha studiato con i maestri del Trio di Trieste e Trio di Parma. È risultato vincitore in numerosi concorsi nazionali ed internazionali 1° Premio Concorso J.Chuluun per i giovani musicisti a Ulaanbaatar, Mongolia nel 1997,2002 e 2004. 2° Premio Concorso Nazionale Gonchigsumlaa a Ulaanbaatar, Mongolia nel 2003. Partecipato Concorso Internazionale di P.I.Tchaikovsky per i giovani musicisti a Xiamen, China 1° Premio Concorso Internazionale Naidal-2005” a Ulan-Ude, Russia nel 2005. Primo Premio Assoluto, premio Paolo Spincich 2° Concorso Internazionale di Musica a Trieste Italia nel 2006. Nel 2002 ha partecipato a un Masterclass Internazionale a Suzdal Russia con Natalia Shakawskaya, Alexander Khokhlov. Nel 2003 ha partecipato Festival Est Asiatico Giovanile in Macao, Festival Internazionale Giovanile a Tianjin China. Nel 2009 iniziato l'attività concertistica come Duo violoncello-pianoforte con Nomingua Badrakh, partecipando a numerosi concerti in varie città in Italia e all'estero. Nel 2010 ha ricevuto la menzione d'onore al XX Concorso Società Umanitaria di Milano. Ha tenuto numerosi concerti solistici sia come primo violoncello dell’Orchestra. Nel 2007 ha vinto una borsa di studio al Conservatorio di Boston negli Stati Uniti sotto la guida di Rhonda Rider dal 2007 al 2009. Nel 2010 ha suonato come solista al Teatro Malibran di Venezia nel Concerto dei migliori studenti del Conservatorio con l'Orchestra del Teatro La Fenice. Nel 2011 ha suonato come Duo al Teatro Del Popolo di Milano al XXVII Stagione de I Concerti Dell'Umanitaria. Diplomato in violoncello con il massimo dei voti e lode al Conservatorio di Musica Benedetto Marcello di Venezia sotto la guida di Angelo Zanin. Amarmend Davaakhuu suona un violoncello di Loeiz Honoré.

NOMINGUA BADRAKH Nata a Ulaanbaatar nel 1987. Inizia lo studio del pianoforte a sette anni al Collegio di Musica  a Ulaanbaatar, Mongolia, conseguendo il diploma nel 2004. È risultata vincitrice in diversi concorsi nazionali ed internazionali tra i quali il 3° Premio Milosz Magin Concours de Piano a Parigi (Francia) nel 1999, 1° Premio Concorso J. Chuluun per i giovani musicisti a Ulaanbaatar (Mongolia) nel 2001, 2° Premio al II Concurso Internacional de Piano Ciudad de Huesca (Spagna) nel 2002, 3° Premio Concorso J.Chuluun per i giovani musicisti a Ulaanbaatar (Mongolia) nel 2004, 1° Premio Concorso Nazionale di Esecuzione Musicale 2009 Città di Piove di Sacco (Italia), 1° Premio Concorso Nazionale Città di Bardolino 2009.

 

 

 

 

 

 
« InizioPrec.12345Succ.Fine »

Pagina 3 di 5