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La magia di un barocco che cattura PDF Stampa E-mail

 

Recensione del concerto del 19 dicembre 2013

Serata Barocca quella del Concerto al Teatro Remondini il 19 dicembre, pagine di Antonio Vivaldi prendono vita nell’interpretazione di Francesco Galligioni al violoncello – viola da gamba, Paolo Zuccheri al violone e Roberto Loreggian ad organo e clavicembalo. Un dipinto sonoro di immediata efficacia coinvolge gli ascoltatori in un’atmosfera in cui ogni linea strumentale è sospesa tra ombre e luci, il misterioso si confonde con il clima danzante: la forza espressiva della musica barocca ha compiuto il suo magico rito.
Le Sonate a stampa per violoncello, con l’intercedere iniziale della Sonata in la minore RV 43 sono presentate con equilibrio tra gli aspetti prevalentemente ritmici e le parti più libere ed espressive, un clima di sospensione ed attesa anima i trilli e le frasi melodiche.

Il contrasto tra le cellule tematiche diviene dialogo nelle incalzanti progressioni in opposto ai tempi più lenti ed il virtuosismo strumentale assume espressione parlante anche nei passaggi più marziali. Meditazione diviene chiave di lettura di pagine come il Largo, ogni frase è l’esaltazione di un lirismo espressivo giocato su passaggi ondeggianti tesi a proiettare verso la ritmica dal piglio più vivace. I colori della musica vivaldiana sono cangianti in ogni Sonata, il gruppo barocco con grande eleganza sottolinea ogni carattere della “teoria degli affetti” strettamente connessa con la tonalità di ogni blocco, divenendo tale aspetto linfa vitale di questo viaggio musicale.

Nella Sonata in si bemolle RV 47 il contrasto con la base scura esalta la linea del canto al violoncello, divenendo un tappeto musicale dal sapore quasi pastorale nel lasciare fluire le linee melodiche principali. Il tratto inconfondibile di Vivaldi trova giusto equilibrio nelle atmosfere totalmente diverse presentate in ciascun tempo di Sonata: ecco dunque i ritmi più aggraziati comparire senza mai sovrastare gli ampli spazi lasciati a fioriture virtuosistiche. Anche nei più serrati dialoghi strumentali espressione e virtuosismo sono bilanciati a favore della dialettica musicale. In Sonate come quella in fa maggiore RV 41, il suono clavicembalistico arricchisce con un tocco brillante un incipit che ha in sé già tutta la natura deliziosamente descrittiva della musica di Vivaldi. L’attenta ricerca del suono trova nella cura dei particolari un alleato a favore della maggiore espressività anche in tempi come l’Allegro, contenente vivaci spunti tecnici e grandi contrasti dinamici caratterizzanti ciascuna progressione. Nel Largo successivo predomina una cantabilità dagli effetti “parlanti” su cui la ritmica efficace  è trasformata in elemento di sorpresa.

Il Concerto di Bach-Vivaldi BWV 976 dal Concerto per violino ed archi in Mi maggiore è interpretato dal clavicembalista Roberto Loreggian con una cura vota ad esaltare le caratteristiche della musica vivaldiana che Bach riprenderà nella sua poetica. Effetti differenti tra l’ostinato del grave e la parte melodica vengono fusi con la libertà espressiva della musica dell’epoca, rendendo chiara la grande varietà di elementi musicali speculare all’idea del solista con orchestra.

La Sonata in si bemolle maggiore RV 45 diventa quasi un preludio per un’interpretazione che come in un climax riesce a tenere la tensione di un discorso musicale sempre proteso verso un evolversi dinamico. Armonie più stridenti rendono a pieno l’idea del diverso paesaggio sonoro, e nell’Allegro finale il carattere offerto dagli interpreti rende queste pagine vicine al brio delle celeberrime “Quattro Stagioni”.

I toni mesti della Sonata in mi minore RV 40 sono un misto tra l’ascetica ricerca del suono e la preghiera corale, interessantissimi gli effetti musicali di ricerca sonora racchiusi nell’Allegro con elementi  sempre nuovi. Danza e  freschezza  accompagnano la Sonata RV 46 in si bemolle maggiore, i cui tempi più vivaci sdrammatizzano le parentesi meditative.

Un bis dedicato all’Adagio dalla Sonata per violoncello di Giovan Benedetto Platti, frizzante danza tra gli applausi di un pubblico con la piacevolissima sorpresa di numerosi giovanissimi ascoltatori presenti per un barocco che continua ad entusiasmare.

Prossimo appuntamento il 23 gennaio con Andrea Bacchetti, pianoforte. 

Vincenza Caserta

 

 

 

 

 

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