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Un pianoforte tra Wagner e Liszt PDF Stampa E-mail

Recensione del Concerto del 17/11/2013 – Silvia Tessari, pianoforte


La rassegna musicale “Incontri alla tastiera a Palazzo Sturm” domenica 17 novembre è giunta al suo secondo appuntamento, a far cantare il pianoforte storico Skuthan del 1850 è la pianista Silvia Tessari, premiata in prestigiosi Concorsi internazionali.  C’è attesa nella sala dei concerti per  quello che si preannuncia come un viaggio tra le complesse trame del Romanticismo.

Nell’incipit con Caprice sur des airs de Ballet d’Alceste di Camille Saint- Saёn è predominante la brillantezza di un suono dove tutto è danza, in un alternarsi di piccole scene scandite da bassi decisi. Ogni ornamentazione è delicata nel cantabile di linee melodiche parlanti che sussurrando riaccompagnano verso il grazioso andamento iniziale. Vere protagoniste sono le pagine di Liszt: la giovane pianista evoca non solo il grande virtuoso dalle accattivanti sonorità, ma fa risaltare il Liszt che riesce ad emozionare tra i giochi di arabeschi della Fantasia su motivi dalle “Rovine di Atene” di Beethoven. Un canto di rinascita prende forma tra le raffigurazioni plastiche di figure mitologiche di Palazzo Sturm, ed immediatamente il tono trionfale diventa enfasi nei vortici più virtuosistici.

È un canto denso quello di Silvia Tessari, un continuo oscillare tra l’idea plastica  e massiccia del suono ed accenni più operistici. Il tono maestoso è sospeso nei passaggi delle convincenti ottave ed il carattere della Fantasia assume (richiamando la Parafrasi Lisziana di S.Francesco che cammina sulle onde) una dimensione innovativa nella proposta degli elementi tematici. Sono piccole gemme gli elementi orientali della marcia turca, Silvia Tessari rende flessibile il suono ricercando nell’elemento tematico un carattere sempre differente. Anche nei brani dai due Lieder di Schubert/Liszt le inflessioni sonore sono una piacevole sorpresa:si piegano al ricamo espresso con dolcezza e tono supplichevole in Gretchen am Spinnrade ed in Erlkönig la tensione musicale diventa quasi un’anticipazione dello “Gnomus” dai Quadri di Mussorgsky.

La pianista riesce far vivere ogni linea sonora e nella Polonaise-Fantasie Op.61 di Chopin sorprende per la delicatezza con cui presenta ogni  elemento, le intensità diverse non perdono mai il loro accento poetico diventando dense nel culmine sonoro ed immerse un pathos ritmico ed incalzante. Il Wagner della Sonata nel suo misterioso inizio prelude ad un intercedere che trasfigura il dramma in redenzione con una forza revocatrice del  Parsifal volto verso una nuova pietas. La pianista crea una nuova dimensione musicale nel Liszt di Festa e canto d’amore dal Lohengrin di Wagner, lontano dalle tensioni emotive di attesa e sospensione della Sonata, ogni elemento è trionfante festosità in contrasto con i colori più ricercati e delicatamente brillanti della celeberrima melodia wagneriana.

Prossimo appuntamento con la Stagione Concertistica giovedì 21 novembre al Teatro Remondini alle ore 21 con Arianna Lanci mezzo soprano e Lisa Calamosca pianoforte.

Vincenza Caserta

 

 

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