Quando l'immagine diventa musica Stampa

 

Recensione Concerto del 21/11/2013 Arianna Lanci-Lisa Calamosca

Un grigio e piovoso giovedì sera di fine novembre può colorarsi di musica se compositori come Debussy e Ravel sono i pittori del quadro sonoro. Lo sanno bene la mezzo-soprano Arianna Lanci e la pianista Lisa Calamosca, protagoniste del Concerto svoltosi al Teatro Remondini di Bassano del Grappa, nel variegato programma proposto alla nuova stagione degli “Amici della Musica”.

Il piglio del duo è innovativo, sin da subito lo spettatore ha la sensazione dell’evanescente e dell’indefinito offerto dall’impressionismo di Debussy, complice il suono curato nel dettaglio delle sue sfumature più variegate. E’ un acquerello non solo paesaggistico nel quale si scorgono quei dettagli folcloristici caratterizzanti la musica andalusa. Plasma bene il suono Lisa Calamosca, ed il grancoda Borgato regala sonorità che vibrano di tutta la magia delle terre ispaniche e di reminescenze dagli arabeschi orientaleggianti.

Arianna Lanci con grande grazia padroneggia una voce calda e flessibile, capace di contrasti rapidi ed efficaci. Una visione ampia della musica moderna ove Debussy è colore allo stato puro,  nelle Trois Chansons de Bilitis dal “Flauto di Pan” alla “Tomba delle Naiadi” i toni soffusi sono un dipanarsi quasi onirico delle armonie. Piccoli tratti di acquerello si amalgamano con la voce sapientemente dosata fino agli acuti in un intercedere che è alternanza di luci ed ombre. Le sonorità pianistiche sono una tavolozza varia, le atmosfere create diventano vive nel dinamismo del rapido dissolversi delle nuances più ardite, sono blocchi di colore definiti nella forma inneggiante.

Il duo nell’interpretazione delle “sette canzoni popolari spagnole” di De Falla predilige l’aspetto ritmico, è un tuffo nel vivo della musica Spagnola, si percepiscono gli accenni ai pizzicati chitarristici del pianoforte( tanto cari anche al Debussy de “La siorée dans Grenade)e i giochi timbrici vocali. Interessante il contrasto creato tra il carattere vivace e spigliato dei primi brani e “Asturiana”, dagli acuti sussurrati con una dolcezza anticipatrice della Bereceuse e con il piglio di Inno tra il malinconico ed il contemplativo. Sono raffinati gli arabeschi ricamati in perfetta sintonia dal duo, sia nella sonorità morbida del pianoforte sia nelle decise sfumature della voce.

Ogni possibilità sonora è esplorata nella interpretazione di Ravel, un pianismo melodico permette al canto la più ampia flessibilità e negli episodi dal carattere volutamente statico predomina un espandersi sonoro dai colori più disparati in cui la mezzo- soprano Arianna Lanci è a suo agio nel dosare le inflessioni della voce. I due Preludi di Debussy (Voile e Le vent dans la plaine) della pianista Lisa Calamosca sono un vivo quadro sonoro in cui ogni armonia è una immagine rapida e viva, una sensazione immateriale catturata dalla musica.

Nelle Quattro canzoni popolari di Berio tutto è dilatato,  è interessante nella cellula melodica l’aspetto in bilico tra la prevalenza ritmica ed un nuovo modo di utilizzare la vocalità. Il duo riesce a rappresentare una danza di suoni mista al raffinato gusto nell’interpretare l’elemento popolare che accomuna i diversi compositori mai banalmente, richiamando la particolare atmosfera soleggiata dell’Andalusia.

Prossimo appuntamento con “Incontri alla tastiera a Palazzo Sturm” domenica 24 novembre con Alessandro Mazzon violino e Alessandra Fornasa pianoforte.

Vincenza Caserta